BRUXELLES - Appello alla Commissione europea dal Consiglio consultativo delle Accademie delle scienze dell'Ue (Easac) per una "revisione radicale" dell'attuale direttiva sugli Ogm. L'Easac sostiene che, come le piante nate da metodi di selezione convenzionale, "gli organismi il cui genoma è stato modificato non dovrebbero essere considerati come Ogm, salvo se contengono del Dna di altre specie". Una presa di posizione importante, secondo esperti del settore a Bruxelles, in quanto in gioco c'è il futuro della ricerca e dell'innovazione agroalimentare non Ogm in Europa.
Bruxelles è in ritardo sulla legislazione inerente alle tecnologie di manipolazione genetica di ultima generazione, dopo che una sentenza della Corte di giustizia europea nel 2018 ha statuito che le piante e gli animali nati con l'intervento di nuove biotecnologie, come l'editing del genoma, devono essere soggetti alle norme previste dalla direttiva sugli Ogm. Pronunciandosi, tuttavia, anche per un adeguamento dell'attuale direttiva. Per l'Easac, in particolare, "l'Ue dovrebbe mettere a punto un nuovo quadro giuridico per regolamentare le piante piuttosto che la tecnologia utilizzata" per crearle. La valutazione di queste piante dovrebbe quindi concentrarsi "sui rischi potenziali per l'ambiente o la salute umana qualunque sia la tecnologia di selezione utilizzata".
Sulle nuove biotecnologie l'Esecutivo Ue dovrebbe pronunciarsi a fine mese in occasione della presentazione della strategia Farm to Forck nell'ambito del Green deal europeo.
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