Così Eleonora Evi, eurodeputata dei Verdi europei, titolare in commissione ambiente in una nota di commento alle ipotesi di riutilizzo dei materiali di scarto e produzione di energia in loco prospettate dalla società TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin), responsabile della realizzazione e della gestione della sezione transfrontaliera dell'opera.
Per Evi, l'approvazione del Piano d'Azione sull'economia circolare da parte del Parlamento Ue "è stato interpretato come un segno di apprezzamento per alcune pratiche ipotizzate per il cantiere TAV", pratiche "che di per sé potrebbero anche essere lodevoli", ma che "non sono una compensazione lontanamente sufficiente".
"Si tratta di una mistificazione della posizione del Parlamento Ue, che punta invece con chiarezza sui principi della prevenzione e della riduzione dei rifiuti", sottolinea l'eurodeputata che definisce "greenwashing" le iniziative di TELT, ricordando che "come certificato dalla Corte dei Conti Europea il cantiere TAV produrrà emissioni almeno fino al 2050", e che "l'unico modo per ridurne l'impatto è fermarlo ora".
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