"Siamo ormai vicino ad un punto di non ritorno, perché, al di là delle dichiarazioni di circostanza, viene fatto ancora troppo poco per contrastare questo fenomeno allarmante che, oltre alla inaccettabile perdita di vite umane, causa un impatto economico devastante, stimato in circa 9 milioni di dollari al minuto", prosegue l'eurodeputata.
"La situazione in Italia è un esempio lampante di un attendismo e di un'inefficacia non più tollerabili. A pochi giorni dalla condanna dell'Italia da parte della Corte di Giustizia Ue per sistematica violazione delle direttive europee sulla qualità dell'aria, e dopo la pubblicazione del report dell'Osservatorio dei conti pubblici italiani, secondo cui siamo penultimi in Europa per misure destinate alla transizione ecologica, chiediamo conto al capo del Governo Draghi e al Ministro Cingolani del loro operato. Che cosa stanno facendo di concreto per contrastare la crisi ambientale e climatica? Cosa stanno facendo per tenere il passo con gli altri paesi europei negli investimenti sulle rinnovabili, liberandosi dalla dipendenza dalle fonti fossili?", conclude Evi.
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