"Sono stata tra le prime a stimolare l'accelerazione dell'iter con il quale Kiev ha chiesto l'ingresso nell'Unione Europea. Questa sentenza storica e importantissima segna un crocevia nel conflitto. Emerge in tutta la sua atrocità la questione della deportazione dei bambini, che mostra tutta la ferocia del regime russo, confermando quanto denunciato da giornalisti, operatori e osservatori. Si parla anche di bambini costretti ad assistere allo stupro dei propri famigliari. Una barbarie che avevamo denunciato fin dall'inizio della guerra. Il mandato d'arresto ribadisce, ancora una volta, la necessità di proseguire e rafforzare il sostegno a Kiev, sotto il profilo politico, economico, umanitario e militare", conclude.
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