"La Convenzione, firmata sei anni fa, rappresenta il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne. Purtroppo non è stato ancora recepito dall'Unione Europea perché mancano all'appello sei Stati membri, a partire dall'Ungheria", spiega Picierno.
"Oggi con l'astensione i partiti di Meloni e Salvini hanno restituito un'immagine deprimente e indegna dell'Italia e del suo Governo. Tutto ciò avviene proprio mentre il nostro esecutivo è guidato da una donna. Si tratta di una scelta con un preciso significato politico, vergognoso e inquietante.
L'arretramento sul terreno dei diritti era già stato sancito da alcune scelte ideologiche e identitarie del nostro governo, che sembra intenzionato a erodere progressivamente diritti elementari conquistati in anni di battaglie civili. Ma l'astensione odierna rappresenta il picco più brutale di questo percorso di regressione e colloca il governo italiano al pari degli Stati più rozzi e reazionari dell'Unione", conclude la vicepresidente del Pe.
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