"Nella nostra proposta si rafforza sensibilmente la protezione dei diritti fondamentali, includendo ambiente e democrazia tra gli interessi da perseguire, sostenendo l'innovazione, la ricerca, le nuove imprese e l'open source, dando regole chiare agli sviluppatori e alle imprese e pubbliche amministrazioni che utilizzeranno i prodotti.
Vogliamo che non accada più, ad esempio, che i curriculum delle donne e delle persone non bianche vengano scartati a priori in una selezione perché il sistema di intelligenza artificiale è stato allenato con dati che perpetuano le discriminazioni, né vogliamo che continui l'uso di contenuti protetti da copyright per lo sviluppo dei sistemi ignorando i diritti degli autori e dei creativi", prosegue la nota.
"Abbiamo vinto anche la sfida con una parte della destra del Parlamento Europeo che voleva bloccare l'approvazione del divieto totale delle telecamere a riconoscimento facciale e biometrico in tempo reale negli spazi pubblici: con questa posizione invece il Parlamento Europeo dice chiaramente a Piantedosi e ai suoi colleghi che avessero le sue stesse opinioni che non intendiamo cedere a una idea di società del controllo dove tutti sono sorvegliati e sorvegliabili per una falsa idea di sicurezza. E per fortuna con questo Regolamento abbiamo il potere per impedirglielo", conclude Benifei.
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