"In Europa sono già in vigore quadri giuridicamente vincolanti, sia a livello nazionale che comunitario, in materia di diritti dei lavoratori e di tutela dell'ambiente. Per questo motivo, come gruppo Ecr, abbiamo proposto un emendamento chiedendo di applicare questa Direttiva solamente alle operazioni compiute al di fuori dell'Ue, ossia laddove spesso si registrano standard di produzione e tutele dei lavoratori di molto inferiori alle nostre", prosegue la nota.
"Questo avrebbe permesso all'Ue di adottare una legislazione ambiziosa e allo stesso tempo di tutelare la competitività delle nostre aziende. Invece, ancora una volta, le sinistre hanno deciso di chiedere sempre più sforzi alle nostre imprese, ricomprendendo nel campo di applicazione le aziende a partire da 250 dipendenti. Inoltre, seppur formalmente escluse, anche le PMI verranno comunque indirettamente colpite dalla Direttiva, in quanto spesso ricoprono il ruolo di fornitori e subappaltatori", conclude Stancanelli.
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