"La nomina del commissario alla ricostruzione in Emilia Romagna - ha continuato Gualmini - è sicuramente una buona notizia per le popolazioni colpite, che aspettavano da oltre 40 giorni un commissario e continuano a chiedere risorse, misure concrete, cantieri e semplificazione amministrativa. Il ritardo della nomina ha rischiato peraltro di mettere in discussione l'attivazione del Fondo di solidarietà europeo che deve per forza essere richiesto entro 12 settimane dalla prima alluvione.
Ora si lavori tutti insieme per costruire una filiera istituzionale efficiente, come all'epoca del terremoto del 2021, con un confronto costante tra cittadini, imprese, istituzionali locali, regionali e nazionali. Ancora meglio se, come sembra, saranno coinvolti nella governance commissariale i tre Presidenti delle regioni colpite (Bonaccini, Giani e Acquaroli)". "In particolare - prosegue l'eurodeputata - è fondamentale agire subito su due fronti: l'agricoltura e le aree interne.
L'area più fertile d'Italia infatti - che da sola per l'export agricolo vale 11 miliardi di euro - dovrà rinascere presto.
Ricordo che i soli danni sull'agricoltura ammontano a circa 1 miliardo e mezzo di euro, con 100 mila ettari da ripristinare che equivalgono al 42% della superficie agricola colpita e 64 mila lavoratori interessati. In secondo luogo i piccoli comuni e le zone appenniniche ancora isolate, dove devono partire subito i tre mila cantieri per ripristinare i servizi essenziali che richiedono quasi 2 miliardi di capitale. La velocita' degli interventi fa la differenza: se partono oggi si può evitare il completo isolamento di alcune frazioni e comuni nel prossimo inverno". "Anche per questo - conclude Gualmini - ci vogliono ulteriori risorse, contando che oltre ai 30 milioni stanziati dal governo ad oggi, davvero poca cosa rispetto ai 2,5 miliardi promessi, le uniche risorse fresche sono i 60 milioni dell'Europa provenienti dal Fondo di riserva della Pac, la politica agricola comune. L'impegno concreto promesso dal governo ora deve arrivare ai cittadini e alle imprese, che non possono più aspettare".
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