"Oggi in Commissione Industria
abbiamo creato un precedente normativo molto importante ed
estremamente utile, in grado di salvare il motore a scoppio.
Insieme al dossier Euro 7 liberato da target irrealistici,
abbiamo infatti ottenuto l'approvazione della prima definizione
europea di 'Carburanti CO2 neutri' che include anche i biofuels
chiesti dall'Italia accanto agli e-fuels della Germania.
L'inedita descrizione di 'CO₂ Neutral Fuel' reintroduce la
neutralità tecnologica e sgretola il totem ideologico della
transizione forzata all'auto elettrica imposto dal
vicepresidente socialista Frans Timmermans: apre
all'immatricolazione su larga scala dei motori a scoppio
alimentati a combustibili rinnovabili o sintetici anche dopo il
2035, preserva la nostra filiera automotive e migliaia di posti
di lavoro. Un risultato di grande rilievo raggiunto insieme ai
colleghi grazie alla proposta che ho presentato come relatore in
ITRE per il Gruppo PPE". Così in una nota l'eurodeputato di
Forza Italia Massimiliano Salini relatore dell'opinion per il
Gruppo PPE su Euro 7 votata questa mattina in Commissione
Industria (ITRE) al Parlamento europeo. "Tramite un negoziato
puntuale, abbiamo ottenuto che la medesima definizione venga
inserita nel testo Euro 7 anche in Commissione ENVI, che vedrà
il voto decisivo a settembre. Il precedente è in grado di
condizionare a cascata l'intero processo legislativo. La
definizione di "CO₂ Neutral Fuel" è infatti una novità assoluta
nella normativa europea e la Commissione non potrà ignorarla
quando dovrà redigere i famosi atti delegati (il "Considerando
11") annunciati sui nuovi standard di CO2 per le auto. Un
tassello del New Deal europeo che puntiamo a costruire con una
nuova maggioranza di centrodestra alle elezioni 2024, molto più
ambizioso del Green Deal di Timmermans, che consideriamo il vero
nemico della sostenibilità: l'esasperazione ideologica delle sue
proposte radicali avrà infatti l'effetto drammatico di
smantellare il sistema industriale europeo, il più green del
mondo, spingendo le nostre imprese a spostare le produzioni in
Asia", spiega Salini. "Su Euro 7 il voto di oggi rimedia
inoltre al pasticcio normativo della proposta irricevibile della
Commissione, che imporrebbe target insostenibili alle case
produttrici a fronte di benefici ambientali irrisori. Il testo
licenziato in ITRE prevede di rinviare fino a 5 anni l'entrata
in vigore dell'Euro 7, lo allinea agli standard ONU sui
pneumatici, mantiene le condizioni di test Euro 6 per i mezzi
pesanti e ne esclude di irrealistiche sui leggeri, infine
modifica i limiti delle emissioni per i van, da 35 a 44 kW/t",
conclude la nota.
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