"Le modifiche al regolamento
interno del Parlamento europeo vanno sicuramente nella giusta
direzione per rafforzare la trasparenza e l'integrità di questa
Istituzione dopo lo scandalo Qatargate. Siamo molto soddisfatti
in particolare del fatto che sia stata chiarita meglio la
definizione di conflitto di interessi e vanno nella giusta
direzione sia l'obbligo per l'europarlamentare di comunicare a
voce il conflitto di interesse intervenendo in Plenaria sia la
presentazione di una dichiarazione in caso di nomina a relatore
o relatore ombra." Così Sabrina Pignedoli, europarlamentare del
Movimento 5 Stelle, in una nota.
"Inoltre, gli europarlamentari dovranno dichiarare le loro
attività e passività all'inizio e alla fine di ogni mandato,
dimostrando di non essersi arricchiti durante il mandato, e
potranno incontrare solo i rappresentanti di interessi iscritti
nel registro per la trasparenza. Esprimiamo rammarico tuttavia
per la mancata approvazione di alcuni emendamenti presentati dai
Verdi europei e da The Left che avrebbero rafforzato le maglie
contro le finte consulenze. Consideriamo queste modifiche come
un primo passo contro i troppi conflitti d'interesse che
esistono nelle Istituzioni europee. Per noi, in particolare, è
necessario rivedere il codice di condotta e rafforzare le
sanzioni applicabili in caso di violazione per darle un vero
potere deterrente. Infine, vanno riformate anche le regole sulla
protezione degli informatori", conclude.
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