Il discorso sullo Stato
dell'Unione pronunciato mercoledì mattina a Strasburgo da Ursula
von der Leyen è stato "un discorso di natura pre-elettorale in
cui si è tracciato un bilancio sul lavoro di una Commissione
che, va ammesso, si è trovata ad operare in una congiuntura
storica mai vista prima con eventi come Brexit, pandemia e
guerra". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia all'Eurocamera,
Carlo Fidanza, nel podcast di ANSA Europarlamento.
"Ci sono state però alcune zone d'ombra e alcuni annunci
tardivi, o addirittura paradossali, una sorta di 'annuncite'
cronica, come nel caso dell'indagine sui sussidi per le auto
elettriche cinesi, problema che noi denunciamo da anni",
commenta Fidanza.
L'incarico a Draghi invece "è un segnale positivo, un segale
d'attenzione per l'Italia e per un italiano che ha accumulato
un'esperienze europea che tutti conoscono. Le posizioni espresse
da Draghi di recente sono largamente condivisibili, come per la
riforma del Patto di stabilità", spiega l'eurodeputato di FdI.
Sul formato dello State of the Union, Fidanza sottolinea come
il formato del discorso abbia assunto oramai "una sua tradizione
e sacralità politica per l'Europa ma che non si interfaccia per
niente con gli interessi e l'attenzione dei cittadini. Gli
stessi concetti si sarebbero potuti esprimere in un forma più
semplice e diretta".
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