"Abbiamo presentato oggi a
Bruxelles la nostra proposta per una nuova etichettatura nel
settore tessile particolarmente colpito dalla concorrenza
sleale. Oggi si contano in Italia 40.000 aziende tessili per un
totale di 400.000 lavoratori impiegati: si tratta di un settore
in grande sofferenza anche perché molte grandi case di moda
acquistano i tessuti all'estero e usano impropriamente il
marchio Made in Italy sfruttando le maglie larghe dell'attuale
sistema europeo delle etichettature. Serve una maggiore
trasparenza e tracciabilità, come già avvenuto con successo per
il settore agroalimentare", Così Mariangela Danzì,
europarlamentare del Movimento 5 Stelle, a margine dell'evento
Qualità e tracciabilità per un tessile sostenibile che si è
tenuto oggi all'Eurocamera.
"La nostra proposta,che ci auguriamo raccolga un ampio e
trasversale consenso è quella di prevedere l'obbligatorietà in
etichetta di tutti e quattro i passaggi del tessile: non solo la
confezione, ma anche la filatura, la tessitura e la
nobilitazione, cioè la stampa o la tintura. Se si vuole
veramente difendere il tessile e l'abbigliamento italiano
bisogna salvaguardare l'integrità di tutta la filiera tessile,
comparto con punte di eccellenza nella tutela dei diritti dei
lavoratori, dell'ambiente, della sicurezza e salute dei
consumatori. L'occasione per questa rivoluzione copernicana sono
gli atti delegati del regolamento ecodesign in via di
approvazione definitiva", ha spiegato Danzì.
"Ringrazio Pascal Canfin, Presidente della Commissione Ambiente
del Parlamento europeo, Graziano Brenna, Presidente della
Fondazione setificio e tutti gli esponenti politici e gli
imprenditori del settore tessile che hanno partecipato
all'evento. Oggi dobbiamo vincere la grande sfida di proteggere
il sistema produttivo europeo dall'aggressività e, a volte
persino dalla concorrenza sleale, dei nostri competitori. È
arrivato il momento di fare sul serio", ha concluso
l'eurodeputata del Movimento 5 stelle.
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