"È passato al Parlamento
europeo un emendamento al regolamento sul Media Freedom Act che
autorizza l'utilizzo di spyware per i giornalisti. Si tratta di
un cedimento alla difesa e alla libertà della stampa europea.
L'emendamento 115, approvato con 384 voti a favore e 212
contrari, deroga per motivi di sicurezza nazionale al divieto
totale dell'utilizzo di spyware per i giornalisti".Lo dichiara
in una nota Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5
Stelle.
"Questo significa che le autorità giudiziarie potranno
impiantare e nascondere nei cellulari e o nei computer dei
giornalisti dei malware per percepire e rubare informazioni
anche personali. Nel testo sono previste molte garanzie ma
questo metodo ricorda molto quello già utilizzato da Orban per
minacciare la stampa ungherese e che per noi va bandito del
tutto. Contro questa deriva non possiamo stare zitti", prosegue
Pignedoli.
"Nonostante i passi in avanti sui temi del pluralismo,
dell'indipendenza dei media e della tutela delle fonti, la
delegazione del Movimento 5 Stelle non poteva votare a favore
del regolamento sul Media Freedom Act e si è astenuto nel voto
finale. Auspichiamo che queste deroghe vengano spazzate via nei
negoziati con il Consiglio, che però purtroppo sul tema spyware
ha una posizione ancora più radicale di quella del Parlamento
europeo", conclude l'eurodeputata.
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