"La sicurezza nazionale non può
essere motivo sufficiente per sorvegliare, spiare e mettere a
tacere i giornalisti. Nelle democrazie degli Stati che
compongono l'Europa, la sovranità appartiene al popolo che ha il
diritto di conoscere la verità anche rispetto a strutture
statali che rispondono a logiche e a interessi differenti dal
bene comune". Così in un intervento in plenaria Sabrina
Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
"Lasciare nel regolamento sulla libertà dei media l'eccezione
della sicurezza nazionale è molto grave e rischia di vanificare
gli importanti passi avanti fatti su pluralismo, trasparenza e
indipendenza dei media. Importante anche l'obiettivo di
proteggere la pluralità del giornalismo dalle concentrazioni
delle proprietà e dalle grosse piattaforme online", ha spiegato
Pignedoli.
"Troviamo condivisibile la volontà di evitare la
disinformazione, ma qual è la sua definizione? Non c'è forse il
rischio di permettere solamente la circolazione del pensiero
main stream, limitando con questa scusa le voci critiche?
Ricordiamo che avere opinioni diverse non è disinformazione", ha
concluso l'eurodeputata.
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