"E' il Consiglio dei governi
europei, non il Parlamento, che secondo il trattato di Lisbona
indica il presidente della Commissione. Il Parlamento può solo
accettarlo oppure no, ma non può arrogarsi compiti che non ha.
E' di tutta evidenza come il tentativo di riportare in auge
l'indicazione della guida della Commissione Europea da parte di
quest'aula, nasca dalla consapevolezza che la maggioranza dei 27
Stati dell'Unione sia oggi guidata dal centrodestra. Noi avremmo
difeso ciò che è scritto nei trattati anche se fosse stato il
contrario. Perché crediamo in un'Europa di nazioni, quella dei
padri fondatori e non quella dei figli degeneri. L'esatto
contrario del progetto federalista sul quale si sta lavorando in
questi anni, ed oggi. Su questo ci misureremo alle elezioni del
2024. E vediamo chi vince". Lo ha detto il copresidente del
gruppo Ecr al Parlamento europeo Nicola Procaccini di Fratelli
d'Italia intervenendo in plenaria a Strasburgo durante il
dibattito sulle elezioni europee 2024.
"In questa strana epoca - ha detto ancora Procaccini - spetta
a noi Conservatori e Riformisti europei il compito di conservare
i trattati istitutivi dell'Unione e di difenderli dai tentativi
di riforma che spesso vengono proposti qui dentro. Nulla di
nuovo in realtà, almeno per noi conservatori della destra
italiana, che fin dal 1957 siamo stati sostenitori dell'Unione
europea, mentre coloro che oggi si atteggiano a turboeuropeisti
agognavano l'Unione sovietica e votavano contro la ratifica del
Trattato di Roma. E probabilmente non è un caso - ha concluso
l'europarlamentare di FdI - che le sinistre cerchino di
replicare qui ed oggi il modello dirigista, assolutista,
antidemocratico che era tipico di quel sistema politico".
mo chi vince".
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