"Oggi Matteo Renzi ricorda,
chissà qualcuno l'avesse dimenticato, che si candida alle
prossime elezioni europee. Noi aspettiamo ancora che spieghi a
quali incarichi internazionali rinuncerà come lui stesso ha
dichiarato negli scorsi mesi e se rinuncerà anche ai compensi
sauditi e a tutte le attività di lobbying che sembrano occupare
così tanto la sua agenda". Lo dice in una nota Sabrina
Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
"Ricordiamo a Renzi che le regole al Parlamento Europeo
contro il deprecabile fenomeno dei deputati lobbisti sono molto
più stringenti rispetto a quelle attualmente in vigore al
Parlamento italiano. Chissà dunque se sia pienamente consapevole
che, se eletto, dovrà prendere parola in aula e dichiarare di
essere in conflitto di interessi quando si discuteranno o
voteranno rapporti sull'Arabia Saudita ma anche su Qatar e
Israele, visto che con il socio in affari Marco Carrai ha svolto
attività di lobby in questi Paesi per il settore della
cybersecurity, così come documentato da una relazione di 457
pagine della Guardia di Finanza acquisita dal Copasir", prosegue
Pignedoli.
"Inoltre Renzi non potrebbe essere relatore principale o di
minoranza o partecipare a una delegazione ufficiale in quei
Paesi. Insomma, in Europa sono molto più duri che in Italia nel
disciplinare i conflitti di interesse e tutelare i cittadini. Ed
è questo l'obiettivo del Movimento 5 Stelle", conclude
l'eurodeputata.
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