"Leggendo l'articolo di Tajani e
Weber" sulla necessità di avanzare sulla difesa comune europea,
"la domanda che mi faccio è se il Ppe e il centrodestra italiano
siano pronti a battersi per un interesse nazionale del nostro
Paese, cioè quello di ottenere un rinnovo del Next Generation
Eu. Oppure se si accontentino del minimo comune denominatore
della difesa, perché è il tema su cui poi riescono a non
litigare con i nazionalisti con i quali sono alleati?". Lo ha
detto il capodelegazione del Partito democratico al Parlamento
europeo, Brando Benifei, interpellato dall'ANSA.
"Se si riprende la strada dell'integrazione comunitaria,
allora è necessario farlo su più fronti" e "continuare su una
vera solidarietà europea, altrimenti il rischio è che si parli
soltanto della difesa, perché è l'unico tema su cui la destra
dal Ppe alle estreme riesce a stare unita", ha sottolineato
Benifei, ricordando "l'opposizione" all'integrazione Ue "dei
nazionalisti polacchi di Diritto e giustizia (Pis), esponenti
dell'Ecr di Giorgia Meloni, e dell'ultradestra di Geert Wilders
in Olanda, alleato di Salvini".
"E' troppo facile per Tajani dire queste cose e poi essere
alleato con chi è contrario alle politiche" di avanzamento del
progetto europeo, ha aggiunto l'eurodeputato dem. Il Pd "è
sempre stato favorevole alla costruzione di una difesa comune
europea" e si è "battuto" anche per "investimenti comuni per
evitare di prosciugare i bilanci nazionali", ha sottolineato
ancora Benifei, indicando che oggi l'interesse nazionale da
promuovere è rendere il Next Generation Eu e gli eurobond, anche
su green e sociale, "una risposta strutturale e non
emergenziale".
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