"Nella Giornata Internazionale
della donna, ho ritenuto importante interrogare la Commissione
europea sul tema della partecipazione delle donne nel mondo
dello sport, che, nonostante i recenti sviluppi positivi, vivono
ancora una situazione di discriminazioni e forte disparità". Lo
dichiara in una nota l'eurodeputata Stefania Zambelli (Gruppo
PPE-FI).
"Le donne ai vertici nelle varie federazioni sportive
nazionali in Ue sono solo il 22% del totale e nessuna donna
figura nella lista dei 100 atleti più pagati al mondo. Le
discriminazioni sono tangibili anche per quanto riguarda la
visibilità degli sport femminili e l'acquisizione dei diritti
televisivi, con i media che non danno la giusta rilevanza ad
eventi sportivi femminili, la parità di retribuzione (le
calciatrici di Serie A guadagno in media 34 volte meno dei
calciatori uomini), e per le condizioni di allenamento: mancanza
di strutture ed equipaggiamenti, mancanza di adeguate coperture
assicurative, necessità per molte atlete di dover prendere
permessi o ferie non retribuite per allenamenti e competizioni",
prosegue l'eurodeputata.
"Molto si sta facendo per cancellare le discriminazioni nel
mondo del lavoro, della politica e in altri ambiti, spesso però
l'ambito sportivo viene trascurato. Dobbiamo lavorare a tutti i
livelli per garantire piena parità anche nel mondo dello sport",
conclude Zambelli.
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