Si è chiusa la seconda asta della Banca europea dell’idrogeno con 61 offerte per lo sviluppo di progetti in undici paesi, di cui otto nell'ambito dell'argomento marittimo.
Per questa seconda asta lanciata in autunno Bruxelles ha messo a disposizione 1,2 miliardi di euro dal Fondo europeo per l’innovazione, budget ampiamente superato dalle offerte arrivate per un importo di oltre 4,8 miliardi di euro.
Sarà ora l’Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l'ambiente (Cinea) a valutare le offerte presentate, comunicando i risultati della valutazione entro la fine di maggio per poi firmare gli accordi di sovvenzione. I progetti selezionati dovranno raggiungere la chiusura finanziaria entro 2,5 anni e iniziare a produrre idrogeno rinnovabile entro cinque anni dalla firma dell'accordo di sovvenzione. Riceveranno il sussidio fisso assegnato per un massimo di 10 anni a seguito della produzione di idrogeno rinnovabile certificata e verificata.
"Come motore chiave del nostro obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, l'idrogeno svolge un ruolo cruciale nel ridurre le emissioni dai settori difficili da ridurre”, ha commentato il commissario europeo per il Clima, Wopke Hoekstra. “Rafforzerà la leadership industriale dell'Europa nelle tecnologie pulite emergenti, garantendo resilienza economica a lungo termine e competitività globale". Una terza asta nel quadro della Banca Ue dell’idrogeno dovrebbe essere lanciata entro la fine dell’anno.
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