Europee: Farage, Tajani, Le Pen, gli M5s: i personaggi chiave del Parlamento

Tanti i protagonisti di una legislatura molto travagliata

di Enrico Tibuzzi

Da Nigel Farage, l'uomo simbolo della Brexit, ad Antonio Tajani, primo presidente italiano della storia del Parlamento Ue a suffragio universale. Dalla famiglia Le Pen (padre e figlia) a Matteo Salvini, alle defezioni dei 5S. Dal polacco Janusz Korwin-Mikke, che nel 2015 definì i migranti 'spazzatura umana', all'olandese verde Judith Sargentini, fautrice dello j'accuse contro il leader ungherese Viktor Orban per violazione dello Stato di diritto. Senza tralasciare il socialista tedesco Martin Schulz (il 'kapò' di Berlusconi), presidente dell'Eurocamera fino al 2016 e poi finito nel dimenticatoio della politica in Germania. 

La pattuglia dei personaggi che dentro e fuori l'emiciclo si sono fatti notare per le loro performance non è forse mai stata così folta come durante l'ottava legislatura. Che siano stati picconatori dell'Ue o europeisti convinti, gli attori della scena europea sono stati spinti alla ribalta delle cronache da un clima arroventato non solo a causa degli effetti della crisi economica. Gli arrivi dei migranti, il risorgere dei nazionalismi, l'emergenza clima e la scalata alle istituzioni Ue sono solo alcuni degli altri principali campi di battaglia su cui si sono misurati i più combattivi personaggi di Bruxelles. Dovendo anche fare i conti con un Parlamento sempre più consapevole dei suoi maggiori poteri e di come utilizzarli.

Emblematico è stato il caso di Martin Selmayr, il potentissimo funzionario tedesco contro il quale l'Eurocamera ha provato a ribellarsi, arrivando a chiederne le dimissioni, per il blitz compiuto passando, con una velocità e un'abilità che hanno sorpreso tutti a Bruxelles, dalla carica di capo di gabinetto del presidente Jean-Claude Juncker a quella di segretario generale della stessa Commissione europea.

Tra gli italiani, oltre a Tajani e Salvini, si sono fatti notare Roberto Gualtieri (Pd), che ha guidato la commissione economica del Pe per cinque anni, David Sassoli, altro Pd vicepresidente dell'Eurocamera, e Fabio Massimo Castaldo, primo pentastellato ad essere riuscito ad ottenere, negli ultimi due anni e mezzo della legislatura, una carica istituzionale europea (vicepresidente dell'assemblea). A lavorare duro, come del resto tanti dei suoi 72 colleghi tricolore, è stata anche Elly Schlein, italo-americana passata dal Pd a Possibile che ha svolto un ruolo cruciale nel definire la riforma di Dublino poi affossata dai Paesi membri.

Rimarchevoli anche le defezioni che hanno colpito in questi 5 anni la delegazione M5S. David Borrelli e Marco Zanni hanno lasciato il Movimento e il gruppo Efdd per andare rispettivamente con i non iscritti e la Lega dopo il fallito tentativo di traghettare i pentastellati nell'Alde, il gruppo dei liberal-democratici guidato dall'ex premier belga Guy Verhofstadt, lo stesso che a febbraio ha dato del 'burattino' al premier Giuseppe Conte. Marco Affronte è passato ai Verdi, mentre Daniela Aiuto, Marco Valli e Giulia Moi sono usciti dal Movimento per varie ragioni ma sono rimasti nel gruppo Efdd.

L'europarlamentare leghista Gianluca Bonanno, morto in un incidente stradale il 3 settembre 2018, resterà nella memoria di Strasburgo per le sue dichiarazioni al vetriolo contro l'Islam e i migranti. Ed anche il suo successore, Angelo Ciocca, si è subito messo in evidenza per aver sbattuto una delle sue scarpe, in segno di protesta, sugli appunti del commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, 'reo' di critiche all'Italia.

Tra gli stranieri, sarà ricordato anche il tedesco Axel Voss (Ppe), relatore della riforma del Copyright, un provvedimento contro cui i giganti del web hanno scatenato azioni di lobby come non si erano mai viste a Strasburgo. Mentre il francese ecologista Josè Bovè, già noto per le sue battaglie agricole, nel lasciare il Pe non farà certo sentire la sua mancanza, vista la sua scarsissima attività svolta dallo scranno europeo.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA