"Abbiamo comunicato di persona agli inquirenti che ci presenteremo spontaneamente in una data da concordarsi perché - come da subito detto - siamo e restiamo a disposizione della Autorità Giudiziaria". Lo afferma l'avvocato Fabio Pinelli, difensore del sottosegretario Armando Siri indagato per corruzione dalla Procura di Roma, lasciando gli uffici di piazzale Clodio dove ha avuto un incontro con i titolari dell'indagine.
"I processi si fanno nei tribunali e non sui giornali o in Parlamento. Se invece decidiamo che uno si alza la mattina e dice questo è colpevole e questo no, questo è antipatico e questo è simpatico, allora chiudiamo i tribunali e diamo in mano a qualche giornale la possibilità di fare politica". Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha risposto a Rtl ad una domanda su Siri. "Non faccio il giudice o l'avvocato e non ho gli elementi", ha aggiunto, "dico solo che non è da paese civile che ci siano sui giornali fatti non a conoscenza degli indagati né dagli avvocati".
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"Anche Berlusconi diceva che i processi non si fanno in parlamento o sui giornali. E mentre lo diceva, accomodandosi sulla lunghezza dei processi, continuava a mangiarsi il Paese. Dispiace che anche Salvini la pensi allo stesso modo. Non è questione di dove si fanno i processi, a nostro avviso, ma questione di opportunità politica". Lo sottolineano fonti M5S replicando a Salvini secondo il quale "i processi non si fanno in Parlamento".
"L'autosospensione non esiste, poi se il tema è che Siri se, risulterà prosciolto da quest'inchiesta, vuole tornare io sarò il primo a volerlo. Ma la fattispecie di autosospensione non esiste, quindi evitiamo di prenderci in giro e non ho mai sentito Conte nominarla", afferma il vicepremier Luigi Di Maio in conferenza stampa all'ambasciata italiana in Polonia. Armando Siri, se si dimetterà, "continuerà a fare il senatore, e lasciamo libero il suo posto" al governo.