Il Consiglio dei ministri dell'Unione europea, ossia la riunione dei ministri degli Stati membri, è il principale organo decisionale dell’Ue. Al Consiglio spetta il compito di approvare le norme e i regolamenti comunitari, spesso congiuntamente al Parlamento. A seconda della questione trattata, ciascun governo viene rappresentato dal ministro responsabile: affari esteri, economici, sociali, trasporti, agricoltura...
Andando nei settori specifici, i capi della diplomazia dei 28 sono chiamati a definire e sviluppare la politica estera e di sicurezza comune dell’Ue, in base agli orientamenti generali stabiliti dai capi di Stato e di governo nel Consiglio europeo. Ai loro colleghi dell'economia, riuniti nell'Ecofin, spetta il coordinamento delle politiche economiche generali, mentre i ministri delle giustizia e degli interni hanno il compito di adottare misure nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale e nelle politiche migratorie.
Inoltre, il Consiglio dei ministri conclude gli accordi internazionali tra l’Ue e uno o più Stati terzi o organizzazioni internazionali e approva, congiuntamente al Parlamento, il bilancio comunitario. Le decisioni possono venire prese a maggioranza qualificata, con un sistema complesso che tiene conto dei voti espressi da ogni paese e dalla popolazione che questi paesi rappresentano. La presidenza del Consiglio dei ministri è gestita a rotazione da ogni Stato membro per un periodo di sei mesi. Per coordinare meglio i lavori, le presidenze sono state accorpate a gruppi di tre paesi.