Un'alleanza "forte" tra tutti i Paesi membri, dove regnino la "pace" e l'"integrazione tra i popoli" e dove si faccia della lotta al "cambiamento climatico" e alla "disuguaglianza sociale" la vera priorità. Così i leader di Alleanza Verde Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, raccontano la loro idea di Europa al Forum organizzato dall'ANSA per dar modo a tutti i partiti di illustrare le proprie posizioni in vista del voto per il rinnovo del Parlamento europeo. E i loro sono obiettivi ai quali lavorano concretamente da tempo. Al forum, ad esempio, arrivano direttamente da un flash mob organizzato davanti al ministero dell'Agricoltura "per dire stop a veleni nei piatti". Con una proposta di legge appena presentata in Parlamento, infatti, puntano a "limitare i danni", se non a "vanificare" gli effetti provocati dal decreto con il quale l'Italia ha recepito la Direttiva Ue del 2009 sull'uso sostenibile dei pesticidi diventando "il sesto paese al mondo per il loro consumo: oltre 100mila tonnellate versate ogni anno sui terreni agricoli". Sul fronte della guerra, poi, dicono basta alla produzione e alla vendita delle armi e definiscono la Nato "un'alleanza che risale a un altro tempo", che ha una "funzione che raramente è stata di stabilizzazione". Quindi, annunciano di aver raccolto "150 mila firme", che intendono "consegnare al governo", per "dichiarare Netanyahu 'criminale di guerra'" e per "sostenere l'azione del Tribunale internazionale penale". Ma Fratoianni e Bonelli, che puntano il dito contro le destre e i "nazionalismi" che "rischiano di distruggere l'Europa", chiedono anche "al governo di uscire dall'ipocrisia insopportabile di dirsi favorevole alla linea 'due popoli e due Stati'" e di "non aver fatto nulla in questo senso". Da qui l'appello rivolto a Meloni a "fare come Spagna, Norvegia e Irlanda" riconoscendo "lo Stato di Palestina". Ma la cosa più importante, proseguono i deputati Avs, è che "l'Europa esista" e faccia sentire sempre di più la sua voce contro le guerre e in difesa dell'ambiente e dei più fragili. Fratoianni e Bonelli, che criticano Ursula von der Leyen ("il suo non è un modello"), propongono, in questo senso, "una patrimoniale" in Europa "che finanzi una transizione eco-sociale". E chiedono al governo Meloni di "dichiarare lo stato d'emergenza climatica" in Italia, soprattutto per la siccità al Sud, "per passare alle rinnovabili". "Esattamente il contrario di quello che la destra vuol fare in Europa", commenta Bonelli. Condanna senza appello contro tutte le riforme del centrodestra: dal premierato all'Autonomia, definendo "indegne" le parole del leghista Claudio Borghi contro il Presidente della Repubblica. Il 'Piano Mattei', poi, "è una forma di neo-colonialismo" e il "patto sui migranti con Tirana costerà 1 miliardo di euro per gestire 800 migranti". "Sono riforme pericolose sulle quali è necessario che le opposizioni comincino ad assumersi delle responsabilità", dice Bonelli che si appella agli altri partiti del centrosinistra affinché "si costruisca al più presto un fronte democratico che difenda la Costituzione e il ruolo di garanzia" del Capo dello Stato. I due leader di Avs sono tra i pochi a non essersi candidati scegliendo di non "prendere in giro gli elettori" e di indicare candidature significative come quelle di Mimmo Lucano, "che è stato addirittura minacciato di morte" per aver dimostrato "che l'integrazione è possibile" e di Ilaria Salis, la giovane insegnante detenuta a Budapest con l'accusa di aver aggredito dei nazifascisti. E sarà proprio lei, annunciano, a chiudere la campagna elettorale a Torino con un collegamento in diretta dall'Ungheria.
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