Il seggio allestito nel plesso scolastico intitolato a don Lorenzo Celsi, ad Ameglia, dista poche centinaia di metri dalla casa dove Giovanni Toti si trova da un mese ai domiciliari. E lì, nella sezione 2 dell'unico seggio allestito ad Ameglia che il governatore è andato a votare stamattina. Lo ha potuto fare in virtù del permesso, richiesto dal suo avvocato Stefano Savi, accordato dalla gip Paola Faggioni che ha concesso un'ora al governatore per andare a votare accompagnato dalla Guardia di Finanza della Spezia e con il divieto assoluto di parlare a chicchessia, se non per le normali operazioni di voto.
Il seggio è assediato dai fotografi che vogliono un'immagine di Toti che va a votare, ma anche da diversi curiosi che si sono fermati un po' dopo aver votato per vedere il governatore mettersi in fila con la tessera elettorale in mano. Giacca scura, camicia a righe senza cravatta, pantaloni blu e mocassini, il governatore è apparso sorridente. Ha espletato le operazioni di voto ed è tornato nella sua casa. Un'ora di (quasi) libertà per esercitare un diritto costituzionale.
Un diritto di cui godranno anche gli altri arrestati nell'inchiesta che ha terremotato la Liguria: chi ai domiciliari, come Roberto Spinelli, chi in carcere, come Paolo Emilio Signorini, visto che anche negli istituti di reclusione ci sono i seggi elettorali.
L'imprenditore Aldo Spinelli, invece, ha fatto sapere nei giorni scorsi che non avrebbe votato. Intanto proseguono le indagini dell'inchiesta, tanto vasta quanto complessa: gli investigatori hanno acquisito il software usato da Primocanale, l'emittente televisiva genovese il cui editore Maurizio Rossi è indagato. Una delle ipotesi investigative è che Toti abbia ricevuto finanziamenti per il suo partito attraverso il pagamento di spot pubblicitari da parte di Esselunga in cambio di una accelerazione delle pratiche per l'apertura dei supermercati.
L'ex consigliere di amministrazione di Esselunga, Francesco Moncada (indagato e sottoposto a interdittiva), chiede esplicitamente "come può dare una mano per la campagna elettorale del sindaco Marco Bucci". L'aiuto, per la procura, lo trovano tutti quanti con un escamotage. "Sullo schermo - spiegava Rossi - posso dire che gli do dieci passaggi e poi, per dire, gliene do cinquanta".
Oltre Toti, anche l'ex sindaco dimissionario di Avellino, Gianluca Festa, attualmente ai domiciliari perché indagato in un procedimento della procura irpina, si è recato al seggio dopo avere ottenuto il via libera dal gip. Dopo aver salutato presidente e componenti del seggio, ha votato ed è tornato nella sua abitazione che dista poche centinaia di metri
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