"Fra il 2015 e il 2019 abbiamo
effettuato ben quattro segnalazioni ufficiali a governo e
parlamento suggerendo modifiche per risolvere le criticità, ma
sono tutte rimaste senza riscontro". Francesco Merloni,
presidente "facente funzioni" dell'Autorità nazionale
anticorruzione, ribadisce a Repubblica quanto espresso già nei
giorni scorsi in merito alla delibera sul Porto di Trieste e a
figura del suo presidente, Zeno D'Agostino. "Quel decreto è
pensato per evitare i conflitti di interesse dei funzionari: un
principio sacrosanto. Ma la norma non è sempre chiara, si presta
a interpretazioni non univoche e questo ne ha reso complessa
l'applicazione", aggiunge nell'intervista. Non si tratta di "un
cavillo", sottolinea Merloni: "Abbiamo ricevuto una
circostanziata segnalazione della Guardia di Finanza a novembre
2019 e a marzo" si è giunti alla delibera; sentenze del
Consiglio di Stato "hanno chiarito i casi in cui, passando da
una carica a un'altra, si configura un conflitto d'interessi".
Alla domanda perché il conflitto di interessi è stato contestato
dopo quattro anni, Merloni risponde che "Anac non ha un potere
di controllo preventivo sulle nomine", né "ci è stato chiesto un
parere consultivo in via precauzionale".
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