E' stato il papà di Amazon,
l'archetipo della vendita per corrispondenza, non tecnologica ma
efficace, regolato da poche ma sufficienti regole di un mercato.
E' stata, soprattutto, una avventura solidificatasi nel mito del
benessere e di un consumismo non ancora sfrenato. E'
l'esperienza Postalmarket, che tornerà a esistere dopo anni
contrassegnati da controversie amministrative e giudiziarie le
quali tuttavia non ne hanno scalfito la memoria negli italiani.
Tornerà entro Natale in versione digitale e, per gli abbonati,
anche in carta: non sarà quel pesante catalogo di centinaia di
pagine a colori, ma una versione ridimensionata. A riportare in
vita il mito è un caparbio imprenditore friulano della
pubblicità, Stefano Bortolussi, che, si era interessato
all'impresa già intorno al 2004 occupandosi dell'aspetto
marketing, quando il marchio fu rilevato da Riccardo di Tommaso.
Si trattava già di una azienda in fase di declino, ben diversa
dal colosso che Anna Bonomi Bolchini aveva costruito a partire
dal 1959 ispirata dal modello statunitense di vendita per
catalogo.
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