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D'Antona, ogni 10minuti un giovane lascia Sud Italia

D'Antona, ogni 10minuti un giovane lascia Sud Italia

Giornalista interviene su fenomeno rientro a casa per Natale

TRIESTE, 21 dicembre 2020, 18:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Ogni dieci minuti, giorno e notte compresi, un giovane emigra dal Sud verso il Nord. Secondo una stima di dati Istat e Svimez sono infatti 134 mila le persone che ogni anno lasciano il Meridione, di questi la metà rientra nella cosiddetta fascia 'giovani', cioè ha meno di 30 anni. Sono risorse sottratte al Mezzogiorno, ma formate nel Mezzogiorno, con un costo dunque. Dei giovani, un terzo è laureato. Vedremo se lo smart working cambierà questa dinamica". E' il commento dell'ex direttore de Il Piccolo e prima ancora di altri quotidiani, Enzo D'Antona, al fenomeno del rientro dei giovani al Sud per le festività. D'Antona - originario di Riesi, in provincia di Caltanissetta - è autore di un libro pubblicato pochi giorni fa proprio sulla migrazione dei giovani meridionali.
    Per il giornalista, "si è inoltre invertito il flusso di denaro: prima chi si era trasferito al Nord mandava soldi alle famiglie al Sud ora, al contrario, sono le famiglie che sostengono i figli che stanno al Nord per motivi di studio o anche per lavoro perché un insegnante, ad esempio, non ce la fa a mantenersi in una grande città dovendo pagare un affitto".
    "L'idea che ci siamo fatti noi meridionali è che l'emigrazione sia stata voluta dai Governi, di qualunque composizione, perché le industrie settentrionali avevano un disperato bisogno di braccia". Una forma di emigrazione addirittura meno conveniente di quella "degli accordi con la Germania negli anni '50, in cui le fabbriche garantivano l'alloggio ai lavoratori. In Italia invece, per i meridionali né il pubblico né il privato si era preoccupato di questo, causando un impoverimento agli emigranti. Non solo terrone ma anche più povero di tutti, invece il cittadino meridionale e quello settentrionale andavano messi sullo stesso piano".
   

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