Sono una trentina le persone
coinvolte nell'inchiesta aperta dalla Procura di Trieste su una
presunta organizzazione criminale finalizzata all'ingresso in
Italia di immigrati irregolari a scopo di lucro. Il pm Massimo
De Bortoli ha aperto un fascicolo a loro carico per concorso in
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Lo riporta il
quotidiano Il Piccolo, in riferimento all'operazione annunciata
ieri dalla Polizia e condotta dalla Digos e che ha portato anche
a una perquisizione nella sede dell'associazione di volontariato
Linea d'Ombra.
Gli indagati, riferisce il quotidiano, sono quasi tutti
stranieri, per lo più di etnia curda. Una parte risiede a
Trieste. Sono in corso di esecuzione i mandati di arresto
chiesti dal pm De Bortoli e accolti dal gip Massimo Tomassini:
alcuni degli inquisiti sono in carcere, altri ai domiciliari.
Altri sono ricercati. Risulta indagato anche Gian Andrea
Franchi, 84 anni, vice presidente di Linea d'Ombra, che non è
sottoposto a misura cautelare. Secondo la ricostruzione del
quotidiano, gli inquirenti stanno indagando sui meccanismi con
cui i migranti venivano fatti entrare in Italia dai trafficanti
di esseri umani: contatti, somme pagate, ruoli e ramificazione
della rete criminale.
"La Procura criminalizza i comportamenti che rivestono reato
- dice il procuratore Antonio De Nicolo a Il Piccolo - cioè il
favoreggiamento all'immigrazione clandestina con finalità di
lucro. Se tra gli indagati c'è chi dimostrerà che ha operato non
a scopo di lucro, ma umanitario, e non sapeva che dietro al
proprio lavoro volontario di assistenza filantropica si
svolgevano attività illecite, la posizione sarà ovviamente
archiviata".
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