Una raccolta di aforismi, pensieri
e battute scritte per dieci su Facebook. "Una sorta di zibaldone
di ciò che sono". La giornalista, Cristina Bonadei, descrive
così il suo libro 'Portolano. Breviario di parole naviganti',
che è stato presentato oggi a Trieste assieme agli attori Moni
Ovadia e Sara Alzetta.
Il titolo si riferisce al manuale utilizzato dai marinai per la
navigazione, che in questo caso diventa quella virtuale sui
social.
"Le parole naviganti sono quelle che usiamo quotidianamente per
abitare un mezzo come Facebook - ha spiegato Bonadei - che di
fatto è una specie di esperimento antropologico mondiale. Il mio
modo di abitare questo mondo è stato - ha raccontato ancora -,
da giornalista, quello di commentare delle notizie, scrivere
quello che in quel momento stavo vivendo, consegnando qualcosa
che mi apparteneva agli altri e da questo scambio dialettico,
molte volte anche sgradevole, venivano fuori degli spunti di
riflessioni interessanti".
Moni Ovadia, che ha partecipato alla presentazione del libro, a
margine è intervenuto anche sul conflitto israelo-palestinese:
"C'è una verità incontrovertibile: il governo israeliano è
l'oppressore, i palestinesi sono gli oppressi", ha detto. Ovadia
ha sottolineato che il "mantra degli israeliani è 'dobbiamo
difenderci'", eppure hanno "l'esercito più potente del Medio
Oriente" e "i paesi arabi che stanno" dalla loro parte.
"Qualcuno mi dica cosa ci fanno 700mila coloni ebrei in
territori che non appartengono legalmente a Israele. È per la
sicurezza? Falso. Li vogliono derubare di tutto quello che hanno
e ridurli a dei paria senza identità. Questo è il progetto di
questo sedicente sionismo", ha concluso.
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