"Sono venuta nel campo di
Padriciano a recuperare un pezzo della mia storia, della storia
della mia famiglia e di tanti esuli dall'Istria come me. Sono
commossa, perché è come un viaggio nel passato, in quello della
mia famiglia, a ricongiungermi con un pezzo di qualcosa che ti
manca. E' questa la sensazione di essere esuli o figli di esuli:
c'è sempre un pezzo di te che ti manca". Sono le parole di
Beatrice Lorenzin, deputata Pd ed ex ministro della Salute,
figlia di esuli da Pola, che oggi ha visitato il Museo di
Carattere Nazionale "Centro Raccolta Profughi", di Padriciano
(Trieste) luogo della memoria del dramma dell'Esodo
giuliano-dalmata, assieme alla presidente del gruppo Pd alla
Camera Debora Serracchiani.
"Queste polemiche fanno male - ha detto Lorenzin riferendosi
alle dispute sorte intorno alle affermazioni di Tomaso
Montanari, rettore dell'Università per Stranieri di Siena - non
sono utili a nessuno e fanno male soprattutto a noi, al milione
di figli di esuli italiani dall'Istria che siamo dispersi per
l'Italia e per il mondo. Perché comunque noi abbiamo perso un
pezzo di noi e delle nostre famiglie e questo - ha sottolineato
- è il tempo della pacificazione, del ricongiungimento, di una
ricostruzione con un pezzo del nostro passato. Un passato con
cui fare patti, per andare avanti per non ripetere gli errori
che sono avvenuti e - ha concluso la deputata - guardare con
umanità e compassione a tutti gli esuli nel mondo che ci sono
oggi ancora".
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