"La notte il neonato aveva pianto
disperatamente ma la madre era troppo stanca per difenderlo da
un topo che gli stava rosicchiando un dito". Si spiega così
l'immagine del 1978 della fotografa oggi 86enne Letizia
Battaglia, che ha rappresentato una donna con tre figli, oggi
esposta all'ottava edizione del festival internazionale
"Fotografia Zeropixel", che raccoglie al Magazzino 26, a
Trieste, fino all'8 dicembre, scatti analogici di 108 fotografi,
di cui oltre trenta stranieri.
Dall'estero arriva Andrej Furlan, sloveno, che
nell'anniversario della morte di Dante, ha approfondito il
Purgatorio - chissà perché, si chiede qualcuno, è meno quotato
il Paradiso - con la rappresentazione di un trittico, su una
stampa in sali d'argento, dal titolo "Visibile parlare".
Maurizio Frullani, originario del Friuli Venezia Giulia, invece
espone "Deposizione", con tre donne che abbracciano un corpo
maschile. Renato Corsini, con Gianni Berengo Gardin nel
direttivo del Macof, il Centro della fotografia italiana a
Brescia, riporta invece uno scatto del 1977 di un balletto di
Maurice Béjart, danzatore e coreografo francese.
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