Via libera all'impiego di droni
per progetti di smart city, di sorveglianza e di pubblica
sicurezza in parchi, aree urbane e altre zone abitate, nonché di
operazioni di monitoraggio su siti industriali, mentre sono in
corso le normali attività quotidiane. E' la certificazione
ottenuta, per la prima volta in Italia, da un drone, il K250 di
Dronus di Treiste, start-up fondata nel 2018 e primo player in
Italia nella produzione di droni industriali. Il K250 è, al
momento, l'unico modello nel nostro Paese ad avere ottenuto
dall'Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) il Report di
verifica del design (Dvr) che ne attesta l'inoffensività.
Il riconoscimento è valido nei 27 Paesi dell'Ue e in Islanda,
Liechtenstein, Svizzera e Norvegia e ne fa il primo, e al
momento unico, drone a poter essere utilizzato da un operatore
per voli oltre la linea di vista del pilota (Bvlos) in aree
popolate.
"Il riconoscimento ottenuto - ha detto Marco Ballerini, Ad e
fondatore di Dronus - ci pone in una condizione di indubbio
vantaggio competitivo. Il report di verifica del design per il
nostro K250 è infatti il risultato di una collaborazione con
Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea) ed è la riprova
del contributo che stiamo fornendo alla definizione degli
standard di un settore ancora giovane e con grandi prospettive".
Proprio in forza di questa cooperazione l'Agenzia europea per
la sicurezza aerea ha invitato l'azienda a partecipare al
workshop Certification and design verification report, che si
terrà nell'ambito della High level conference on drones
organizzata da Easa ad Amsterdam il 29 e 30 marzo prossimi".
L'attuale Regolamento Europeo sui droni, che contempla un
periodo di transizione recentemente prorogato fino al 31
dicembre 2023, non consente ad alcun tipo di drone di volare in
aree dove si trovano persone non coinvolte nelle operazioni di
volo.
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