Recenti indagini archeologiche sul
colle del Castello di Udine hanno accertato che l'altura è un
tumulo totalmente artificiale, realizzato in epoca pre-romana,
probabilmente tra 3.500 e 3.000 anni fa, durante l'età del
Bronzo. Lo hanno reso noto la Soprintendenza Archeologia, belle
arti e paesaggio del Fvg e il Comune di Udine, sottolineando che
si potrebbe trattare di uno tra i più grandi rilievi artificiali
della protostoria europea.
"Un sondaggio stratigrafico era stato avviato lo scorso anno,
quando - si legge in una nota - a seguito di indagini geofisiche
preliminari eseguite da Sandro Veronese su prescrizione della
Soprintendenza, erano state individuate strutture medievali e
rinascimentali". Le successive analisi, eseguite nei mesi scorsi
sotto la direzione scientifica della Soprintendenza e coordinate
da Alessandro Fontana, professore di geomorfologia
dell'Università di Padova, in collaborazione con i Musei di
Udine, hanno dimostrato che il colle di Udine è un "mound",
ossia un rilievo costruito dall'uomo. Il tumulo, sottolineano
gli archeologi, già nelle fasi iniziali raggiungeva
probabilmente quasi 30 m di altezza e aveva un volume superiore
a 400.000 metri cubi.
"La scoperta dunque è straordinaria - commenta la
Soprintendenza - in quanto il colle artificiale di Udine
costituisce un unicum, senza confronti in Italia ed è
probabilmente il più grande di tutta Europa". Al momento, resta
incerta la funzione del grande tumulo, ma quanto emerso sembra
anche ricollegarsi alla leggenda popolare, secondo cui la
collina era stata realizzata dai soldati di Attila nella metà
del V sec. d.C. affinché egli potesse vedere l'incendio di
Aquileia da loro conquistata.
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