"Questo è un altro colpo a un
sistema democratico a brandelli, macchiato non solo da razzismo
strutturale di lunga data e dalla strategia di 'voter
suppression', ma anche da nuove incertezze in merito a se i
risultati delle elezioni saranno rispettati e se i trasferimenti
di potere si effettueranno pacificamente". E' il commento della
filosofa e teorica femminista Nancy Fraser in merito alla
notizia della bozza della Corte Suprema per revocare la Roe v.
Wade, ossia il diritto all'aborto negli Stati Uniti. La filosofa
si è espressa in questo nel discorso che ha tenuto in occasione
del Premio Nonino che le è stato conferito come a "un Maestro
del nostro tempo 2022".
Fraser ha parlato di "notizie scioccanti", di una
"rivelazione" che "ha invalidato la pretesa della Corte di
essere al di sopra della politica e ha messo in discussione la
sua legittimità". La "debacle", però, però si "estende anche a
un livello più profondo. Se porterà indietro l'orologio sui
diritti delle donne - riflette la filosofa - la Corte aprirà la
strada ad altre inversioni di rotta - sui diritti LGBTQ+ e
trans, sulla discriminazione razziale, etnica e di genere, e
sulle libertà civili più in generale", diritti che "hanno lo
scopo di proteggere l'autonomia personale e la libertà uguale
per tutti". Diritti la cui storia Fraser fa risalire "all'epoca
medievale" e alla "Coniuratio" delle città stato italiane.
Queste notizie, insieme con quelle provenienti "dalla Russia
e dall'Europa dell'Est", colpiscono per la "fragilità delle
nostre libertà e dalla possibilità, fin troppo reale, di
perderle".
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