Come Regioni "abbiamo già parlato
con il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Penso che
fra qualche giorno o settimana verrà proclamato lo stato di
emergenza, se la situazione continua in questo modo. C'è un
rapporto costante dal punto di vista di un monitoraggio attento
e tecnico". Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia
e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, parlando
delle problematiche legate alla siccità in Italia.
"Io sono molto preoccupato - ha aggiunto - penso che non
abbiamo mai visto una situazione del genere in Friuli Venezia
Giulia. L'ordinanza che ho fatto" nei giorni scorsi "va in
quella direzione: mi auguro di poterla superare presto perché le
condizioni meteo lo permetteranno, però a oggi non vediamo,
perlomeno per i prossimi giorni, un miglioramento".
"Ho visto qualche polemica anche sulle fontane e i pozzi
artesiani - ha precisato - in realtà questa ordinanza è fatta
per tutelare i pozzi artesiani. Se continua così a inizio
autunno, quando è il momento di minor flusso d'acqua dei pozzi
artesiani, rischiamo che questi, che servono l'acqua potabile in
molte abitazioni e utenze, non esistano più. Quindi noi vogliamo
tutelarli. Chi dice il contrario sull'ordinanza dice una
menzogna"
Rispondendo a una domanda dei cronisti sull'ipotesi di
chiudere le fontane nelle località balneari, Fedriga ha
puntualizzato che "al momento le misure pensate sono quelle
contenute nell'ordinanza; dobbiamo ragionare rispetto a come
evolverà la situazione" e sulle analisi svolte da un team
tecnico.
Intanto, secondo i tecnici del Consorzio di Bonifica Pianura
Friulana, le piogge cadute nei giorni scorsi hanno esaurito il
loro effetto benefico sulla siccità in Fvg. Pertanto il
Consorzio ha stabilito la riapertura degli impianti di
irrigazione, anche alla luce delle previsioni metereologiche che
per i prossimi giorni indicano assenza di precipitazioni in
pianura, nonché temperature abbondantemente sopra le medie del
periodo.
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