"Quest'anno Pordenonelegge non è
solo Festa del libro con gli autori, ma anche Festa delle
libertà". Con queste parole il presidente della Fondazione che
organizza il festival, Michelangelo Agrusti, ha inaugurato la
rassegna nel corso della cerimonia di apertura, al Teatro Verdi
di Pordenone.
"Abbiamo voluto creare un ponte tra gli avvenimenti del
secolo scorso a Praga, occupata dal nazismo prima e dallo
stalinismo poi e liberata durante la Rivoluzione di Velluto da
poeti e drammaturghi, e quelli odierni in Ucraina, tormentata da
un nuovo conflitto. Vogliamo far vivere il festival sull'uscio
della storia. Il libro è paradigma di libertà: pensiamo a tutti
quei paesi dove migliaia di libri sono messi all'indice e
bruciati, e dove chi scrive rischia la vita, come avvenuto di
recente a Salman Rushdie".
Alla cerimonia era presente anche il console onorario della
Repubblica Ceca Paolo Petiziol, il quale ha colto l'occasione
per un annuncio: "Il 28 novembre porterò a Praga l'Orchestra del
Friuli Venezia Giulia per un grandissimo concerto che ha
l'intenzione di approfondire le relazioni tra la regione e la
Repubblica Ceca e la sua capitale".
"Pordenonelegge rappresenta benissimo la forza del Friuli".
Parola di Massimiliano Fedriga, presidente Fvg. "Nei momenti di
difficoltà, ci rimbocchiamo le maniche e navighiamo anche in
acque tempestose piuttosto che aspettare che il fortunale
finisca - ha precisato - Il festival, negli ultimi anni
caratterizzati dalla pandemia, ha fatto lo stesso non fermandosi
mai. La spiga di grano che richiama l'Ucraina come simbolo è
forte: i friulani si sono mostrati apertissimi, tanto che i
privati hanno ospitato più profughi del settore pubblico". "La
cultura è anche economia, e dobbiamo dirlo con orgoglio" ha
aggiunto, "crea ricchezza e opportunità per i nostri giovani:
con la cultura si mangia".
"In periodi di profonda crisi come quella che stiamo vivendo,
con la pandemia prima e la crisi energetica ed economica poi, la
cultura ci viene in soccorso" ha aggiunto il sindaco di
Pordenone Alessandro Ciriani.
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