"Quest'anno più degli altri anni
abbiamo voluto sottolineare anche l'aspetto umanistico. Non deve
esserci una contrapposizione tra i il mondo scientifico e quello
umanistico; quest'ultimo può aiutare tantissimo anche la
scienza. Sono ad esempio moltissimi i filosofi che gestiscono
società economiche e anche di tecnologia. Il tema vero oggi è
non preparare supertecnici ma persone in grado di imparare e
ricercare nel tempo, e quindi anche avere una visione". E' il
pensiero del Rettore dell'Università di Trieste, Roberto Di
Lenarda, intervistato in merito alla prossima edizione di
Trieste Next. "Noi facciamo molti eventi in cui uniamo la
tecnologia più spinta all'etica, un inquadramento olistico del
tema. Quindi etica nell'Intelligenza artificiale oppure nello
sviluppo sostenibile, nella nuova architettura delle città". Non
bisogna formare "tecnocrati ma persone che vogliono fare ricerca
e sanno che possono sperare di uscire dalla crisi solo se sono
guidati da visione, da una filosofia all'interno di una cornice
etica. Sono ottimista".
Alla luce di tutto ciò quale consiglio darebbe a un giovane,
alla vigilia di sfide molto complesse? "E' la cosa che tanti
ragazzi mi chiedono. Dal punto di vista del sistema paese, non
c'è dubbio che avremo enorme necessità di avere molte più
persone che hanno frequentato un livello elevato di studi; poi
avremo bisogno di una percentuale significativamente maggiore di
persone competenti in discipline di area Stem
(scientifico-tecnologiche); infine dovremo superare barriere
culturali di natura di genere, in alcuni settori ci sono solo
donne, in altri solo uomini, e così via - spiega il Rettore - Il
consiglio migliore: se sei competente in materie Stem lavori
prima e guadagni prima, ma la vera scelta è fai qualcosa che ti
prepara a una prospettiva di vita coerente con le tue
aspettative, solo così sarai sicuro che farai delle cose e che
le farai bene". Qualunque cosa? "E' così poco importante cosa
farai visto che, se sarai ad alto livello, cambierai lavoro
5,6,7 nel corso della vita". E' miope "costringere un umanista
nato a fare fisica perché riesciurà a dare il meglio di se con
gli strumenti che gli sono propri".
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