La bocciatura per la terza volta, da
parte del Consiglio regionale del Fvg, dell'introduzione della
doppia preferenza di genere nella legge elettorale ha suscitato
la reazione di una trentina di associazioni appartenenti al
mondo del volontariato, della cultura e dell'impegno civile e
sociale, che hanno dichiarato di essere pronte a impugnare le
prossime elezioni regionali.
In una nota diramata oggi, "le associazioni, le reti e le
persone che hanno a cuore la pari rappresentanza di genere"
sottolineano che il Consiglio "ha bocciato uno strumento
elementare, per favorire la pari rappresentanza di genere, ma
incredibilmente complicato per il centrodestra regionale, che
dal 2019 trova ogni scusa per non adottarlo".
Secondo le associazioni, tra cui Coordinamento Donne Anpi,
Arcigay Fvg e Alfilune, Casa Internazionale delle Donne Trieste,
Cellula Coscioni di Udine, Comitato Pari Opportunità Ordine
Avvocati Udine, Donne in Nero e Voce Donna, "nella seduta la
scusa è stata la mancata accettazione di scambiare la doppia
preferenza con altri meccanismi, alcuni palesemente
inammissibili se non incostituzionali". "In altre parole -
aggiungono le associazioni - nella settimana in cui si celebra
la giornata contro la violenza sulle donne, la maggioranza ha
tentato di mercanteggiarle, trattandole come oggetto per
interessi particolari, anziché come soggetti di diritti propri".
I firmatari hanno infine auspicato "che alla prossima Conferenza
delle Regioni", di cui il governatore del Fvg Massimiliano
Fedriga è presidente, "il suo collega della Calabria, ultima
regione (di centrodestra) ad approvare la doppia preferenza
all'unanimità, e tutti gli altri che da tempo l'hanno adottata,
gli spieghino come fare". In subordine, hanno concluso "potrebbe
intervenire la Corte Costituzionale: infatti, noi comunque
valuteremo l'impugnazione delle prossime elezioni regionali, che
si svolgeranno ancora una volta in violazione di norme
costituzionali e ordinarie".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA