Tiene l'occupazione rispetto al
periodo pandemico, ma l'incertezza economica, i rincari e la
mancanza di manodopera rallentano la ripresa delle imprese del
terziario in Friuli Venezia Giulia. E un consumatore su quattro
non farà regali di Natale. E' la fotografia del settore
terziario scattata dall'Osservatorio congiunturale
sull'occupazione curato per l'Ente Bilaterale del Terziario del
Fvg da Format Research e Ires Fvg, i cui risultati sono stati
presentati oggi nella sede della Confcommercio Udine.
Tra i dati raccolti da Ires emerge che in Fvg nel 1/o
semestre del 2022 il numero di occupati nel terziario è stato
pari in media a 350.000, in aumento di quasi 18.000 unità
rispetto allo stesso periodo del 2021 (+5,4%). Il comparto
servizi, maggiormente penalizzato dalla pandemia, nell'ultimo
anno registra una ripresa, in particolare nel turismo (+7,2%).
Nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023, secondo il Sistema
Informativo Excelsior di Unioncamere, sono previste quasi 25.000
assunzioni a livello regionale, di cui il 60% nel terziario
(15.010). Una parte consistente dei nuovi ingressi (940 a
novembre) riguarda cuochi e camerieri, ma queste figure
professionali sono spesso difficili da reperire (nel 65,5% dei
casi), di solito a causa della mancanza di candidati.
Per quanto riguarda il Natale, dai dati elaborati da Format
Research, l'84% dei consumatori del Fvg ritiene che sarà vissuto
in maniera più dimessa rispetto al 2021 e il 26% non farà
acquisti per i regali. La spesa media è di 154 euro a persona,
dominano i prodotti enogastronomici.
In generale, il 25,6% dei lavoratori del terziario impiegati
a tempo indeterminato teme di perdere il lavoro nei prossimi
mesi. Dall'indagine risulta anche che 8 imprese su 10 saranno
costrette ad affrontare difficoltà legate all'incremento dei
costi delle materie prime energetiche per restare attive e che
il 62,2% delle imprese ritiene del tutto insufficienti le misure
finora prospettate per ridurre l'impatto del caro energia.
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