Ai gestori delle strutture per
disabili 2 milioni: 1 per l'acquisto di veicoli per persone
fragili, 1 per convertire l'ex Macello di Gemona in centro
socio-riabilitativo educativo; 3 contributi al
Burlo Garofolo, 420mila euro per il nuovo magazzino di
stoccaggio del Banco Alimentare, 360mila per sostegno alle onlus
delle Aziende per servizi alla persona; 600mila euro alla
Fondazione Bambini e autismo, fondi per venire incontro alle
spese veterinarie degli anziani e a basso reddito. Sono le
principali novità dei 35 emendamenti approvati dall'Aula nel
lungo esame di uno degli articoli-chiave della manovra
finanziaria, quello sui temi della Salute, poi approvato a
maggioranza.
La discussione ha toccato anche i temi di fondo della
politica sanitaria, con un confronto tra opposizione e
vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi.
"Tutti i gruppi di Opposizione - ha detto il dem Roberto
Cosolini - hanno firmato un emendamento per 50 milioni in più
alle aziende sanitarie: il budget previsto non basta a risolvere
le tante criticità, a partire dalla carenza di risorse umane".
Sullo stesso tasto hanno insistito Nicola Conficoni, Mariagrazia
Santoro (Pd), Cristiano Shaurli (Pd), Francesco Russo (Pd),
Massimo Moretuzzo (Patto), Furio Honsell (Open) e Diego Moretti
(Pd). Riccardi ha risposto elencando una serie di numeri, dopo
aver assicurato al M5S Andrea Ussai, che aveva proposto sul tema
un emendamento, "che sulla nuova struttura del 118 a Trieste
investiremo 8 milioni". E poi, "113 milioni in più per il
sistema rispetto al 2022". In "5 anni sono stati allocati 1,439
miliardi, più di 5 volte del precedente mandato. E 237 milioni
sono destinati alla sanità territoriale (21,7 nell'altra
legislatura". Riccardi ha respinto accuse di voler privatizzare
la sanità: "'La spesa procapite per il privato accreditato in
Fvg è la seconda più bassa d'Italia, Lombardia, Emilia Romagna e
Lazio hanno numeri ben superiori". Il vicegovernatore ha fornito
numeri comparativi anche sul personale in fuga dal pubblico al
privato: "la politica retributiva è di competenza dello Stato,
non della Regione". La "vera sfida è l'integrazione
socio-sanitaria, per dare risposte a una società molto diversa
dal passato".
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