Nel 2012 abusarono di due ragazze
dopo aver somministrato loro la "droga dello stupro". A processo
per violenza sessuale di gruppo, nei giorni scorsi i tre
aggressori sono stati condannati in via definitiva dalla Corte
di Cassazione e portati in carcere a Trieste.
Secondo i giudici, gli imputati, dopo aver invitato a casa di
uno di loro le due vittime, hanno agito in "branco" prima
drogandole con un farmaco benzodiazepinico ipnotico ad azione
sedativa, poi, approfittando del loro stato di incapacità,
costringendole a subire atti sessuali. All'epoca dei fatti,
avvenuti a Muggia (Trieste), gli aggressori erano poco più che
ventenni.
La Cassazione ha confermato la sentenza di secondo grado: sei
anni e mezzo per uno degli imputati, quattro anni e mezzo per
gli altri due. Secondo le risultanze emerse dalle testimonianze
raccolte e dalle indagini svolte, le due vittime, che
conoscevano i tre giovani e si fidavano di loro, dopo aver
bevuto del vino in cui era stato sciolto il farmaco, sarebbero
cadute in uno stato di incoscienza e si sarebbero risvegliate
svestite e inconsapevoli di quanto accaduto. Entrambe si erano
recate all'ospedale Burlo Garofolo per una visita, nel corso
della quale i medici avevano riscontrato la presenza di
escoriazioni e lividi, e poi avevano sporto denuncia. Esami
clinici avevano inoltre confermato la positività a una delle
"droghe dello stupro".
I tre uomini sono stati arrestati dagli agenti di Polizia dei
commissariati di San Sabba e Muggia e portati in carcere.
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