Il capogruppo di Forza Italia in
Regione, Giuseppe Nicoli, si è dimesso dalla carica e ha
lasciato il partito. Sarà capogruppo in una nuova formazione
politica, Polo liberale, di cui faranno parte altri due
consiglieri regionali oggi nel Gruppo Misto, Walter Zalukar ed
Emanuele Zanon. Lo ha annunciato lo stesso Nicoli oggi nel corso
di una conferenza stampa convocata in Regione.
Nicoli ha parlato di una "scelta sofferta" dopo "quasi 29
anni" di militanza in FI ma obbligata dal fatto di "non
riconoscersi più in tante scelte" e da dissapori "con il
vertice". Fortemente critico è stato con il partito a "livello
regionale che sottostà a una situazione che privilegia la
ricerca personale di qualcuno piuttosto che a far crescere il
partito. C'è un sottosegretario, ma questa non è prospettiva di
crescita". "Fastidio" Nicoli ha espresso anche per il
"comportamento del vicepresidente Riccardi che si è impegnato
unicamente in questi ultimi tempi a mettere in piedi la lista
del presidente". Che, tra l'altro, "non ha problemi per una
riaffermazione della attuale giunta". Nicoli si sentiva
"garantito, come capogruppo, per le prossime elezioni: era
sufficiente non disturbare il manovratore" per una nuova
candidatura. Non è stata questa la ragione della uscita, né il
disaccordo con la sindaca di Monfalcone, Cisint.
Il Polo liberale si costituirà tra oggi e domani e non andrà
"in direzione populista, né sovranista, non sarà al di fuori del
perimetro delineato dal Partito popolare europeo". Piuttosto
sarà "una forza di centro", si vedrà "se un po' più a destra o a
sinistra". Ha smentito le voci di formare un gruppo del terzo
polo. Si discuterà, infine, se il gruppo si candiderà alle
prossime elezioni regionali: "è una ipotesi". Polo liberale
intende avere "mano libera su temi strategici, come gestione del
demanio pubblico, della portualità che non può essere delegata
tutta all'Autorità di sistema; la Regione deve dire la sua,
anche sul futuro della portualità". La regione "non può essere
solo una piattaforma logistica per far transitare le merci, che
devono rimanere qui per essere lavorate e creare posti di
lavoro".
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