(ANSA) - TRIESTE, 21 MAR - "Pensare di voler togliere tutta
la parte di negoziazione tra parte datoriale e sindacale sul
salario minimo vuol dire andare a indebolire i lavoratori, ma
penso anche le imprese stesse, che possono negoziare con la
parte sindacale anche un aumento di produttività e di efficienza
per l'impresa". Lo ha affermato, oggi a Trieste, il presidente
del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in occasione di
un faccia a faccia con il segretario generale della Cisl, Luigi
Sbarra, convenendo con le posizioni del sindacato, contrario a
un intervento legislativo specifico sul salario minimo.
"Oltretutto - ha aggiunto Fedriga - se noi pensiamo che per
legge si possa intervenire sul salario minimo vuol dire che chi
lo propone pensa che per legge si possa intervenire anche
sull'orario, sulle ferie, su tutto. E' un precedente pericoloso:
noi abbiamo una negoziazione evoluta nel nostro paese e buttare
tutto a rotoli semplicemente per fare propaganda mi sembra
davvero molto sbagliato. Ho paura che un eccessivo protagonismo
della politica possa fare danni enormi, mettendo a rischio la
stessa produttività".
Il salario minimo per legge, ha concluso il presidente del
Fvg, "comporterebbe il fatto di smontare qualsiasi tipo di
contrattazione per scegliere altri modelli meno evoluti di
quello italiano". (ANSA).