(ANSA) - TRIESTE, 20 APR - L'acidificazione marina sta
compromettendo integrità e funzionalità degli ecosistemi, con
impatti negativi per la biodiversità e le attività umane come
pesca e acquacoltura. Un'analisi condotta da un gruppo di
ricerca che ha coinvolto l'Istituto nazionale di Oceanografia e
di Geofisica Sperimentale ha identificato la vulnerabilità delle
diverse zone del Mediterreaneo all'acidificazione.
"Queste analisi permettono di stabilire quando e dove
implementare misure di mitigazione o adattamento", spiega Donata
Canu, ricercatrice Ogs e coautrice dello studio contenuto nel
libro "Ocean Governance Knowledge Systems, Policy Foundations
and Thematic Analyses" (Springer). "Nell'epoca in cui viviamo,
l'Antropocene, gli oceani globali sono stati già profondamente
alterati dalle attività umane", continua Canu. "Livelli
crescenti di emissioni di gas serra di cui il 25% è stato
assorbito dagli oceani hanno portato a una variazione del Ph
dell'acqua marina di circa il 30%. E' l'acidificazione marina",
ovvero "il Ph si abbasserà spostandosi verso valori più vicini a
7 (pH neutro). Il nostro studio ha individuato aree vulnerabili
sia al presente che nelle proiezioni future con un modello
sviluppato dall'Ogs, l'Ogstm-Bfm, in cui la valutazione del
rischio associato all'attività è stata definita dalla
combinazione dell'esposizione a valori di pH bassi con la
sensibilità a questi livelli di pH degli organismi presi in
esame".
"L'acidificazione - aggiunge la ricercatrice dell'Ogs Serena
Zunino - ha impatti negativi su crescita e sviluppo, riduzione
della calcificazione e alterazione immunologica e fisiologica
degli organismi marini. Lo studio mostra come alle condizioni
attuali non si riscontrano rischi legati alle attività di
acquacoltura, mentre negli scenari futuri l'esposizione della
specie d'interesse commerciale è sopra la soglia di rischio".
Strategie di gestione e governance che includano ricerca,
innovazione, monitoraggio e prevenzione e che siano coordinate a
livello europeo sono gli strumenti per contrastare il fenomeno,
conclude l'Ogs. (ANSA).