Non ci sono ancora certezze sul
luogo scelto per costruire un hospot per migranti in Friuli
Venezia Giulia e già si scatena la polemica politica. Ieri
centinaia di persone si sono date appuntamento di fronte alla ex
caserma Lago di Jalmicco, frazione di 700 abitanti di Palmanova.
La protesta è stata innescata dalla voce che proprio l'ex
struttura militare sarebbe stata selezionata per realizzare il
nuovo centro di accoglienza dei tanti migranti che arrivano in
Italia attraverso la rotta balcanica.
Favorevole alla realizzazione dell'hotspot in Fvg è la Lega,
che ribadisce attraverso le parole del capogruppo in Consiglio
regionale, Antonio Calligaris, il suo "no al sistema
dell'accoglienza diffusa" in Fvg, definita "un'esperienza
fallimentare che ha già creato tanti problemi". Il Carroccio
chiede anche "un coinvolgimento da parte del commissario di
Governo" e un intervento dell'esecutivo lo sollecita anche il
capogruppo della lista Fedriga presidente, Mauro Di Bert, dopo
"l'attenzione dimostrata dal ministro Luca Ciriani verso le
esigenze" della regione.
Chiede "un'ulteriore ed attenta analisi della location dove
allestire" l'hospot, invece, Walter Rizzetto coordinatore
regionale di Fratelli d'Italia in Friuli Venezia Giulia e
Presidente della Commissione Lavoro della Camera.
Parla di "soprusi da Governo e Regione" invece Franco
Lenarduzzi, sindaco di Ruda (Udine) e coordinatore consulta
Piccoli Comuni Anci Fvg, per il quale
"la vicenda dell'hotspot di Jalmicco insegna che i cittadini
possono contare e che gli Enti locali vanno rispettati. E rivela
che su tutto le schermaglie di potere tra Lega e FdI pesano più
dell'interesse delle comunità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA