"Una destra in confusione e in
contraddizione con se stessa prova maldestramente a dare una
veste presentabile ad atti di discriminazione e intolleranza.
Per Adesso Trieste la sola idea di promuovere libertà ed
emancipazione delle donne immigrate, imponendo un divieto che
emargina e ghettizza ulteriormente le destinatarie è un
paradosso di cinismo politico che si commenta da solo". E' il
commento affidato a una nota di Adesso Trieste alla
manifestazione di stamani al Pedocin.
"Il flash mob spontaneo al lido la Lanterna di Trieste, che
ha fatto seguito a quello del 23 luglio di Marina Julia,
rappresenta un messaggio disinteressato e gioioso di inclusione
e di solidarietà che serve anche a ribadire un concetto spesso
equivocato da molti e cavalcato da una politica xenofoba e
razzista: il fatto che nei Paesi di provenienza non siano
garantite le libertà a cui noi siamo abituati, non è un motivo
per imporre nei nostri ordinamenti restrizioni che ci
renderebbero un Paese illiberale e fascista, contraddicendo i
nostri stessi principi", prosegue il comunicato..
"Triste che le scelte politiche xenofobe di Cisint su Marina
Julia legittimino episodi discriminatori come quello avvenuto al
Pedocin - denuncia la Consigliera regionale del Patto per
l'Autonomia, Giulia Massolino - Altrettanto triste che questo
fatto venga ulteriormente cavalcato da uomini politici di
destra: se dipendesse da loro, le donne in Italia sarebbero
ancora relegate alle faccende domestiche. Che se ne facciano una
ragione: al mare dobbiamo poterci andare vestite come vogliamo,
e qualsiasi tipo di imposizione aumenta l'emarginazione e i
conflitti, anziché costruire comunità".
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