(di Mauro Barletta)
La giornata di festa da passare con
lo sguardo incollato al cielo si trasforma in dramma. Un
velivolo delle Frecce Tricolori si schianta al suolo, esplode e
coinvolge una famiglia di passaggio in automobile. Una bimba di
cinque anni perde la vita, mentre il fratello di dodici anni,
insieme alla mamma e al papà, finiscono in ospedale. Anche il
pilota dell'aereo, che si è salvato attivando il dispositivo di
espulsione dalla cabina un istante prima dell'impatto, viene
ricoverato. Nessuno è in gravi condizioni.
La tragedia poco prima delle 17 nei pressi dell'aeroporto di
Torino-Caselle, da dove la pattuglia era appena decollata alla
volta di Vercelli. Doveva partecipare a un air-show ed era
attesa da non meno di quattromila spettatori. Domani, invece,
sarebbe stata il piatto forte di una kermesse di due giorni
organizzata dall'aeroclub di Torino per il centenario della
fondazione dell'Aeronautica Militare. Un incidente che poteva
essere doppio: sulla stessa pista si è sfiorata infatti una
tragedia analoga quando un velivolo, durante l'atterraggio, si è
conficcato con la punta al suolo: i due piloti sono però rimasti
fortunatamente illesi.
Sul luogo dell'incidente è arrivata Gabriella Viglione, capo
della procura di Ivrea, che già conduce le indagini
sull'incidente ferroviario di Brandizzo dello scorso 30 agosto.
L'aereo è caduto nel territorio del Comune di San Francesco al
Campo, che si trova nella vastissima sfera di competenza degli
uffici giudiziari eporediesi falcidiati dalla penuria di
personale.
Una prima ipotesi parla dell'urto dell'apparecchio con uno
stormo di uccelli. Un 'bird stroke', come si dice in gergo. Il
velivolo, chiamato Pony 4, stava sfrecciando con quattro
compagni in una formazione a triangolo di cui occupava l'ultimo
posto della 'coda' di sinistra. Il pilota alla cloche, il
maggiore Oscar Del Do', avrebbe comunicato al caposquadra di
avere un problema al motore e di doversi sganciare.
L'apparecchio - si vede dai video subito circolati in rete -
procede inizialmente in linea retta, poi all'improvviso diventa
ingovernabile e perde quota. E' una questione di frazioni di
secondo. Subito prima che il muso punti verso il suolo il
maggiore si lancia nel vuoto. Mentre il paracadute si apre, Pony
4 picchia per terra, esplode e continua a strisciare a folle
velocità in una coltre di fumo e di fiamme. In quel momento
sulla strada che costeggia il perimetro dell'aeroporto sta
passando un'automobile con una famiglia diretta verso casa, a
San Francesco al Campo. "Ho sentito un grosso rumore", dirà in
seguito il papà. Non è ancora chiaro se c'è stato un contatto
con l'aereo. In ogni caso la vettura esce dalla carreggiata, si
ribalta e si incendia. La bimba muore. Il fratellino dodicenne
riporta ustioni di secondo grado su circa il 15% della
superficie corporea. Lo portano all'ospedale infantile Regina
Margherita, dove arriva cosciente. Non ha lesioni considerate
'importanti' dai medici ma in ogni caso lo sedano e lo
ricoverano in rianimazione. La prognosi non viene sciolta. Con
lui c'è la mamma, che però viene trasferita al Cto: le sue
ustioni (12-13%) sono concentrate sul braccio destro. Il padre,
quarantanovenne, ha ustioni sul 4% del corpo in prevalenza sul
palmo della mano sinistra; la prognosi per lui è di 20 giorni.
Dal mondo della politica arrivano messaggi di dolore e di
cordoglio. Fra i componenti del governo intervengono i ministri
Francesco Lollobrigida, Gilberto Pichetto, Paolo Zangrillo. Il
ministro della Difesa, Guido Crosetto, si dice "attonito". Il
sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, parla di "tragedia
sconcertante", mentre il Pd annulla tutti gli eventi in
programma alla festa dell'Unità nel capoluogo piemontese in
segno di lutto.
Voci critiche sono quelle di Maurizio Acerbo, segretario
nazionale di Prc, che definisce le Frecce Tricolori "uno spreco
di soldi dannoso, diseducativo, e purtroppo anche pericoloso", e
di Luana Zanella, parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra per
la quale le esibizioni della pattuglia "dovrebbero essere
abolite".
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