Laura Pin, la donna di 74 anni, di Fiume Veneto (Pordenone), trovata morta lo scorso 28 giugno, non è caduta dal letto, come sosteneva il marito Severino Sist, di 75 anni, indagato per omicidio aggravato. Lo ha stabilito l'autopsia eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli.
Secondo il consulente della Procura, il trauma cranico con una vasta emorragia cerebrale sarebbe invece riconducibile a percosse. Sul volto e sulla testa sono stati evidenziati ematomi ed ecchimosi dovuti a diversi impatti che sarebbero compatibili con lesioni causate da corpi contundenti o da colpi inferti a mani nude. Dall'esame autoptico è anche emerso che il decesso è riconducibile al 27 giugno, giorno prima del ritrovamento del cadavere.
Il Gip di Pordenone aveva all'epoca riconosciuto la gravità degli indizi di colpevolezza in ordine all'ipotesi di omicidio convalidando l'arresto. Anche i giudici del Riesame hanno confermato la tesi dell'accusa, non ravvisando però più esigenze cautelari rispetto all'inquinamento di prove, al pericolo di fuga e di reiterazione del reato. L'anziano è quindi indagato in stato di libertà ed è tornato nella propria abitazione, nel frattempo dissequestrata dopo l'ultimazione dei rilievi scientifici.
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