Comunità diverse possono convivere
assieme, "non dobbiamo consentire che l'odio prevalga": basta
sofferenze. E' il messaggio che la comunità cattolica, quella
ebraica e quella islamica, assieme ad altre confessioni, hanno
lanciato oggi in occasione di una preghiera silenziosa
interreligiosa sul molo Audace a Trieste.
"Il mio pensiero - ha affermato Omar Akram, presidente della
comunità islamica di Trieste - va a tutte le persone innocenti e
ai civili che soffrono da ambedue le parti, ai bambini
soprattutto: i bambini sono tutti uguali, non meritano questa
fine, di finire sotto i bombardamenti. Questa è la sofferenza
più grande, la tragedia che tocca tutti noi".
L'incontro interreligioso di oggi "è un momento importante -
ha aggiunto il rabbino capo di Trieste, Eliahu Alexander Meloni
- non tanto per quello che succede purtroppo in Medioriente ma
per far vedere alla cittadinanza di Trieste e soprattutto
all'Europa che malgrado le nostre differenze e anche le normali
simpatie che uno può avere, questo non ci impedisce di vivere
assieme. La società civile è accettare che altri possano avere
altre sensibilità". L'auspicio è che anche in Medioriente si
possa convivere serenamente, ma "bisogna che la volontà esista
da entrambe le parti".
Quanto sta accadendo in Medioriente, ha osservato il vescovo
di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, è un "grande dolore che
accomuna tutti". "Essere qui oggi è come essere protesi verso
l'infinito, anche verso il Medioriente e l'amore di Dio. In una
società e in un mondo in cui si strumentalizza tutto, anche Dio,
è stato bello invece dire tutti insieme che Dio non vuole né
questa né nessuna guerra. Non dobbiamo consentire che l'odio
prevalga ma renderci conto che c'è un'altra possibilità. Dio ce
la chiede, a tutti i credenti di religioni diverse".
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