"Ciò che ChatGpt e altri strumenti
di questo genere producono va sempre verificato: quando si
chiedono informazioni, ricordiamo che potrebbero essere
sbagliate. Il sistema fa degli errori per la natura stessa di
questa tecnologia, che tende a inventare fatti e a farli
sembrare veri". Lo ha detto oggi a Udine Arianna Bisazza,
professoressa associata di Natural Language Processing
all'Università di Groninga (Paesi Bassi), studiosa esperta di
plurilinguismo e qualità della traduzione automatica,
intervenendo alla conferenza "Generazione del testo con ChatGpt
e altri strumenti di Intelligenza artificiale: opportunità e
rischi", organizzata dal Laboratorio di redattologia e
traduttologia dell'Università di Udine e dal Gruppo degli
Indisciplinati, nuovo progetto di collaborazione tra studenti e
professori di vari dipartimenti per sviluppare
l'interdisciplinarietà e la condivisione di idee in un'ottica di
ecologia integrale.
Bisazza si è prima soffermata sui vantaggi di Chat Gpt, uno
"strumento di generazione di testi molto potente - ha detto -
che si può usare in diversi ambiti, da quello pubblicitario,
alla traduzione, fino a quello della generazione di codici di
programmazione". Poi ha messo in guardia la platea dal rischio
maggiore che l'uso di questa tecnologia comporta: "La forma
proposta da Chat Gpt è accattivante - ha sottolineato -, ma i
contenuti possono essere falsi: spesso il sistema si inventa
cose, perché reperisce le informazioni da un enorme deposito e
lo fa in modo probabilistico".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA